Episodio 71. La Seconda Guerra Mondiale. La situazione nell'Italia dell'estate 1943

La Storia dei Carabinieri - Een podcast door Flavio Carbone - Woensdagen

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Care amiche, cari amici, benvenuti in un nuovo episodio di Storia dei carabinieri; siamo arrivati al settantunesimo (71°) episodio della serie “normale”. State ascoltando una puntata della quarta stagione del podcast di Storia dell’Arma dei Carabinieri . Dunque qual’era la situazione in Italia nell'estate 1943? Abbiamo pensato proprio a una puntata dedicata a questo tema per aiutare chi ci ascolta a comprendere aspetti che, a torto, si potrebbero pensare minori. La situazione politica e sociale è complessa. Nella primavera i primi scioperi negli impianti industriali del Nord Italia avevano messo a nudo la situazione e chiarito quale fosse la volontà dei cittadini, stanchi di 3 anni di guerra, di lutti e di bombardamenti. Nel mese di maggio era caduto anche l’ultimo baluardo in Africa Settentrionale. Il 13 maggio si era arreso ufficialmente il generale italiano Giovanni Messe, promosso maresciallo d’Italia per l’occasione, mentre quello tedesco Hans-Jürgen von Arnim era stato catturato il giorno precedente. Si trattava ora di capire solamente la data di quello che sarebbe passato alla storia come il più grande sbarco alleato in Europa: la conquista della Sicilia! Infatti, nel giugno caddero progressivamente le isole che facevano da avamposti italiani in Mediterraneo: dapprima Lampedusa (11 giugno), poi Linosa, Lampione e Pantelleria che cedette il 12 giugno dopo un’accanita resistenza della contraerea italiana che riuscì ad abbattere 45 aerei inglesi. Insieme allo sbarco degli alleati in Sicilia (10 luglio 1943), vi furono numerosi scioperi che colpirono ancora una volta il Nord Italia industrializzato e che confermarono l’esasperazione degli italiani verso una guerra e una morte che non apparteneva loro. Nel frattempo, il cosiddetto alleato tedesco, nella Sicilia ancora pre-armistizio, diede dimostrazione di quello che avrebbe commesso nei mesi successivi. Infatti, prima il 12 luglio 1943, si macchiò della strage di Canicattì ove i soldati tedeschi uccisero 6 vittime civili innocenti; nell’agosto successivo, si macchiarono della strage di Castiglione di Sicilia (12-14 agosto 1943) con 16 morti e 20 feriti gravi, continuò con quella di Canicattì, mentre il 14 agosto dopo aver ucciso un civile che si opponeva al saccheggio di un’abitazione, sempre soldati tedeschi ammazzarono a sangue freddo 5 Carabinieri mentre un sesto al quale pure spararono miracolosamente si salvò. Si sarebbe entrati a breve in quella fase storica della vita del nostro Paese che lo storico Claudio Pavone avrebbe indicato come guerra civile. Per approfondire: De Felice Renzo, Mussolini e il Fascismo - La guerra civile 1943 - 1945, Einaudi 1997; I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, 1980; La Strage di Contrada Chiusa Gesso in Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri⁠, n. 5/2021, pp. 18-25. Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio!

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