La nascita della Mostra del Cinema di Venezia

Venezia Mon Amour - Een podcast door Vanity Fair Italia

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In confronto alle tante sfide che ha dovuto affrontare nel corso degli anni, quella della pandemia non è stata che l'ennesima prova che la Mostra è riuscita a superare: insieme agli anni della guerra e all'ingerenza delle autorità fasciste nella selezione e nella vittoria dei titoli, a insidiare la rassegna sono, infatti, state anche le rivolte sessantottine che hanno impedito che la manifestazione si tenesse per tre anni (precisamente nel ’73, nel ’77 e nel ’78), reinserendo l'attribuzione del Leone d'Oro solo nel 1980. Nel frattempo, però, Venezia è stata apripista in tante piccole rivoluzioni, inclusa la scoperta del cinema asiatico che in Occidente era praticamente sconosciuto (autori come Akira Kurosawa e Hiroshi Inagaki devono, infatti, al Lido la loro fortuna) e la valorizzazione di talenti nobilissimi, italiani e stranieri, che attraverso le loro opere sono riusciti a raccontare uno spaccato di vita ma, soprattutto, di umanità. Tra i grandi divi hollywoodiani, da Clark Gable a Katharine Hepburn, da Nicole Kidman a Jack Nicholson, e gli autori più talentuosi di casa nostra, da Luchino Visconti a Michelangelo Antonioni, da Mario Monicelli a Bernardo Bertolucci, la Mostra del Cinema di Venezia ha sempre guardato al futuro, ampliando il suo raggio di azione anche grazie all'inaugurazione di nuove sezioni come Orizzonti, Notte e Sconfini. Riuscirà a non dimenticare le sue origini e a guardare al futuro con ottimismo e serenità?

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